lunedì 2 aprile 2012

★ sabato diverso da un sabato ★


Altra giornata iniziata di fretta, un saluto veloce a chi vorrei dedicare tempo di miglior qualità, sbadigli nascosti e sorrisi forzati, caffè, chiacchere piacevoli ma anche no, chissà se avrò chiuso bene la porta, lenzuola al vento senza mollette, pranzo veloce. 



Esco nuovamente di casa di corsa, ri.saluto velocemente, incontri casuali piacevoli ma anche no, sbadigli, caffè, sorrisi, chiacchere piacevoli ma anche no, pomeriggio lento giornata lunga.



Rientro di corsa, doccia veloce, mi dice "ti ho comprato un regalo", dico "beeeeello", ma non c'è tempo per il "rito di apertura regalo" dovevamo essere a cena 5 minuti fa , decido cosa mettermi dopo aver aperto 1000 volte l'armadio, di corsa, sento urlare dalla stanza accanto "cosa mi metto?", io rispondo cose a caso, apro la finestra del bagno per l'umidità della doccia e chiudo tutte le altre, stiamo uscendo.



Io penso al mio regalo...


Arriviamo a destinazione puntualmente in ritardo, saluti, profumo di casa, lampadari nuovi, Riccardo sta bene nell'azzurro, dalla foto non capisco ma presto ti conoscerò, gli uomini non sono pettegoli, le donne si, gli uomini sono pettegoli.

Io penso ancora un attimo al mio regalo...


Non ho mai sentito la canzone che Emma ha cantato a San Remo, non conosco Emma.


Ripenso un attimo al mio regalo...


La prima pagina dell'album, quanti bei libri sulle mensole, la prima pagina dell'album, una canzone che non conosco, la prima pagina dell'album, altra fetta di torta al cioccolato, la prima pagina dell'album, la seconda pagina dell'album.


Chissà che bel regalo...

Le giacche nell'armadio in ingresso, quello grigio è il mio maglione, scenderò in ascensore, non fa rumore, nonostante qualcuno dica di no è davvero una zona tranquilla, nel parcheggio ci sono solo le nostre tre macchine, saluti, quando siamo arrivati faceva meno freddo, abbracci, tutti verso casa.

Potrò aprire il mio regalo...

La stanchezza si fa sentire più forte nei pochi metri che ti separano da casa, sbadiglio mentre dico "bella serata", ripeto  "bella serata" senza sbadigliare, due biciclette fuori, chiudo lo specchietto dalla mia parte, chiude lo specchietto dalla sua parte, due biciclette dentro, saliamo a piedi perchè il nostro ascensore fa rumore.

Penso al mio regalo...

Fiato corto, do la colpa all'allergia, ridiamo sottovoce, è tardi, domani è domenica.


Tra poco aprirò il mio regalo...


Profumo di casa nostra, è diverso da tutte le altre case.


Apro finalmente il mio bellissimo regalo.


Valentina.

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